La dichiarazione di libera esportazione per spedizioni internazionali rappresenta uno dei documenti fondamentali per spedire dall’Italia verso un paese extra UE. Se stai preparando un pacco che vuoi spedire verso un Paese che non appartiene all’Unione Europea, devi obbligatoriamente compilare questo documento.
Non sai da che parte iniziare?
Non preoccuparti! Noi di Porto Franco Italia abbiamo preparato questa piccola guida su come compilare correttamente la dichiarazione di libera esportazione.
Continua a leggere per saperne di più!
Dichiarazione di libera esportazione: a cosa serve
La dichiarazione di libera esportazione è un documento che deve essere destinato alle autorità doganali del Paese di partenza e di destinazione della spedizione. Nel nostro caso, si tratta quindi di destinare questo documento alla dogana italiana e a quella del Paese in cui vogliamo spedire i prodotti.
Questo perché nel momento in cui si spedisce dall’Italia verso un paese extra-UE, un pacco attraversa due dogane: quella del paese del mittente e quella del paese di destinazione.
Infatti, la dichiarazione di libera esportazione per spedizioni internazionali svolge quattro funzioni fondamentali, quali:
- certificare che la spedizione non contiene merce proibita;
- assicurarsi che i prodotti all’interno della spedizione non sono soggetta a restrizioni di esportazione sulla base dei regolamenti europei in vigore. Di conseguenza, con la dichiarazione di libera esportazione il mittente dichiara di essere a conoscenza di queste leggi;
- consentire di sdoganare il pacco alle autorità doganali italiane e del paese di destinazione. Infatti, senza questo documento, la dogana italiana interrompe la spedizione verso la destinazione finale. Viceversa, la dogana del paese di destinazione non può lasciare che il pacco proceda verso il destinatario;
- sollevare il corriere da ogni responsabilità che riguarda il contenuto della spedizione. Ecco perché la dichiarazione di libera esportazione ha anche una funzione di tutela nei confronti del corriere che effettua la tua spedizione.
Informazioni da inserire nel documento
In generale, le informazioni che devono essere inserite all’interno della dichiarazione di libera esportazione si dividono in quattro categorie:
- paese di origine della merce spedita;
- paese di destinazione della spedizione;
- dati personali del mittente;
- informazioni inerenti il Regolamento europeo che disciplina l’esportazione di determinati articoli.
Vediamo adesso nel dettaglio come compilare correttamente la dichiarazione.
Dichiarazione di libera esportazione per spedizioni internazionali: come compilarla
A differenza di quello che si può pensare, è molto semplice compilare correttamente la dichiarazione di libera esportazione. Ciò che serve sono soltanto le informazioni di cui abbiamo parlato sopra. Ad ogni modo, prepara il documento in anticipo, in modo tale da dedicare la tua massima attenzione.
Inoltre, ricorda sempre che:
- per ogni spedizioni sono necessarie 3 copie della dichiarazione;
- se si tratta di un’azienda che dall’Italia realizza una spedizione extra-UE, devi stampare la dichiarazione su carta intestata e poi timbrare tutte le copie;
- ciascuna copia deve riportare firma e data del mittente in originale. Il nostro consiglio è quello di fare molta attenzione ad apporre la firma su ciascuna copia del documento.
Per quanto riguarda la libera esportazione, assicurati di seguire tutte queste indicazioni e di compilare in ogni sua parte il documento. In caso contrario, la tua spedizione potrebbe subire pesanti ritardi, poiché in questa situazione le autorità doganali non possono procedere allo sdoganamento del pacco.
Hai un pacco fermo in dogana? Leggi l’articolo Pacco fermo in dogana: cosa fare.
Dichiarazione di libera esportazione: quando serve
La prima cosa da fare prima ancora di realizzare una spedizione verso un paese extra UE, è capire se il paese di destinazione abbia qualche vincolo derivante legato all’importazione di determinati articoli.
Nel momento in cui compili la dichiarazione di libera esportazione, dichiari di essere consapevole di eventuali divieti o restrizioni che riguardano il paese di destinazione, ma anche che non stai spedendo prodotti che rientrano in una delle tante liste di merce vietata.
Giusto per fare qualche esempio, ecco cosa puoi dichiarare di non spedire:
- articoli che rientrano nell’elenco di merce protetta dalla Convenzione di Washington e che riguardano il commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (o CITES). Si tratta di un accordo che ha come obiettivo quello di tutelare la salvaguardia di flora e fauna che rischiano l’estinzione;
- pellicce di gatti e cani o prodotti che le contengono;
- tecnologie e prodotti definiti “dual use”, cioè beni che possono avere un duplice utilizzo sia in ambito militare che civile;
- sostanze chimiche pericolose, beni culturali, rifiuti, prodotti dannosi per l’ozono, mercurio, beni culturali, merce che potrebbe essere utilizzata per infliggere trattamenti crudeli o torture;
- merci che in alcune destinazioni richiedono una licenza specifica nello sdoganamento.
Il mancato rispetto di queste norme può comportare lo svincolo o il rientro della spedizione con conseguente richiesta dei relativi costi. Ecco perché, per evitare spiacevoli imprevisti, è importante prestare la massima attenzione a tutte queste informazioni.